
MANAIA LEGACY CRITERIUM SPEED
nata su pista, cresciuta per strada.

Un ritorno che è già futuro
Il progetto Manaia nasce dieci anni fa come laboratorio di performance centrato sull’atleta. Non come esercizio estetico, non come operazione commerciale, ma come sfida radicale: trasferire il linguaggio della pista su strada e criterium, mettendo al centro comfort dinamico, efficienza meccanica e controllo alle alte velocità. L’obiettivo non è inseguire un numero da catalogo, ma progettare la prestazione: costruire un sistema che trasformi la spinta in velocità reale, più a lungo, con una finestra di efficienza più ampia. A rendere unico Manaia fin dall’inizio è stata la progettazione intorno a un materiale.
Questione di dettagli
Un telaio in metallo, in controtendenza rispetto al dogma del carbonio industriale, realizzato con una speciale lega di Scandio-Zirconio sviluppata da Bianca Advanced Innovations per il motorsport e registrata nel 2015. Questa lega, frutto di ricerca e sperimentazione in campi ad altissima tecnologia, permette sezioni e resistenze impossibili con materiali convenzionali, garantendo al tempo stesso rigidezza torsionale, leggerezza e capacità di assorbire le micro-sollecitazioni. In un’epoca in cui l’industria ciclistica inseguiva stampi e serializzazione, Manaia dimostrava che un telaio in metallo poteva non solo competere, ma vincere.


E' una bicicletta che va oltre ogni mia aspettativa, si apre una grande sfida per me: cercare il suo limite che percepisco essere molto, molto elevato.

Nata su pista, cresciuta per strAda
La pista ne sancisce subito la verità. Il primo Manaia a scendere in velodromo porta con sé un debutto leggendario: cinque titoli europei vinti da Letizia Paternoster e Chiara Consonni. Una dichiarazione che quell’esperimento era già prestazione, capace di battere i limiti e le convenzioni.
Negli anni successivi, Manaia continua a evolvere. Telai, stratificazioni, sezioni, geometrie: ogni versione è parte di una traiettoria coerente che mette sempre al centro l’atleta. Atleti world class sprinter trovano in Manaia una piattaforma capace di reagire nelle partenze violente e di restare stabile alle altissime velocità. Nei criterium cittadini, tra curve strette e rilanci continui, Manaia diventa sinonimo di dominio: per dieci anni è bici di riferimento, capace di garantire aggressività e controllo dove altri telai si fermano.

MUTAZIONI VINCENTI
La consacrazione internazionale arriva con due tappe simboliche. Nel 2018 il Manaia RR Track — quello di Benjamin Thomas — viene premiato al NAHBS, riconoscimento che celebra non solo la bellezza ma la radicalità del progetto. Nel 2019 il Manaia SixDays ottiene nuovamente il premio al NAHBS, confermando la solidità di un approccio che non nasce per stupire ma per funzionare.
La genealogia di Manaia non è fatta solo di podi e premi. È fatta anche di appassionati che hanno scoperto per la prima volta, con questa bici, il valore di un telaio in metallo progettato oltre i limiti della bike industry. Non un oggetto di marketing, ma una macchina pensata per chi pedala davvero, per chi cerca qualcosa che duri e che funzioni quando le condizioni sono reali, non perfette.
Manaia è nato dall’essere catapultati dalla ricerca di materiali avanzati e processi innovativi dentro al ciclismo. Da logiche prese in prestito dal motorsport, dall’aerospazio, dal design industriale. Non come business, ma come esperimento sul benessere e sulla performance. È lo stesso approccio che con T°RED e TOOT Engineering è diventato metodo, e che con Bianca Advanced Innovations continua a crescere, unendo mondi differenti per dare soluzioni nuove a bisogni reali.

DEFINITIVA.
Manaia è nato dall’essere catapultati dalla ricerca di materiali avanzati e processi innovativi dentro al ciclismo. Da logiche prese in prestito dal motorsport, dall’aerospazio, dal design industriale. Non come business, ma come esperimento sul benessere e sulla performance. È lo stesso approccio che con T°RED e TOOT Engineering è diventato metodo, e che con Bianca Advanced Innovations continua a crescere, unendo mondi differenti per dare soluzioni nuove a bisogni reali.
Oggi questo percorso diventa MANAIA Legacy X.
Non è un ritorno nostalgico, ma una sintesi viva:
- L’erede di una genealogia che ha vinto titoli europei, criterium, gare mondiali e premi internazionali.
- La continuazione di un percorso che ha parlato agli sprinter di vertice e agli appassionati alla ricerca di una bici diversa.
La prova che una bici può essere al tempo stesso laboratorio e podio, ricerca e vittoria, esperimento e certezza.


BICI AERO? TU SEI AERO
La ricerca aerodinamica è parte del DNA di Manaia. Già nel 2015 Giairo Ermeti, allora ancora nel circuito professionistico, porta per primo in pista un Manaia, testando con Romolo Stanco e lo staff di TOOT Racing diversi prototipi pista e strada. È strano rivedere oggi le sue posizioni, conoscerne il CdA e confrontarle con le immagini delle più recenti sessioni in galleria del vento: segno che da dieci anni la ricerca di TOOT e T°RED Bikes si muove su un piano diverso, in cui la performance non è un numero isolato ma la progettazione della forma ottimale del binomio bici-atleta.
CdA 0,288
Nel 2020, con i test al Politecnico di Milano, nasce l’evoluzione “Criterium Speed”, antesignana della contemporanea Legacy X: una piattaforma che diventa sintesi di pista e strada, radici e ali, laboratorio e podio.
CdA=112.1Pa 31.38N
≈0.2881m2



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